Lettera aperta al sindaco di Scapoli

Lettera aperta al Sindaco di Scapoli in merito alla esclusione del Circolo della Zampogna dalla organizzazione della Mostra Mercato e Festival Internazionale della Zampogna Edizione 2007.

Caro Sindaco,

per la prima volta dal 1991 il Circolo della zampogna non è tra gli organizzatori dell’appuntamento zampognaro di fine luglio a Scapoli.

Come mai tale assenza? Ci stanno chiedendo in molti.

Me lo chiedo anch’io, con me se lo chiede tutta l’Associazione che ho l’onore di rappresentare e, in tutta onestà, non riusciamo a darci una risposta. Le giro quindi la domanda, questa volta pubblicamente, visto che finora non è stato possibile nessun tipo di chiarimento. Ciò, nonostante i vari tentativi di dialogo avviati direttamente e indirettamente e nonostante la proposta di fattiva e concreta collaborazione da noi avanzata nell’interesse dell’immagine di Scapoli e della manifestazione il cui alto profilo musicale e la cui notorietà e fama – mi consenta di ricordarlo – non sono piovuti dal cielo, ma sono il frutto del lavoro, della passione e del sacrificio, anche personale, dei responsabili e dei soci del Circolo.

La domanda, fondamentalmente, è la seguente: quali sono le ragioni che hanno indotto Lei e l’amministrazione comunale a un tale atteggiamento di chiusura nei nostri confronti, fino ad arrivare ad espropriarci di un evento che, con tanto impegno e generosità, abbiamo ideato e costruito anno dopo anno ? Forse colpe e demeriti di cui non ci siamo resi conto?, Forse antipatie personali nei nostri confronti? Oppure, più banalmente, una voglia –pur legittima- di maggiore protagonismo da parte dell’amministrazione comunale che però ha preferito la scorciatoia della prevaricazione e della negazione dell’altro al corretto e democratico confronto?

Altre domande e altre considerazioni e puntualizzazioni sorgono dall’esame dell’opuscolo contenente il programma.

Innanzitutto, sulla zampogna che campeggia sulla copertina della brochure e sui mega (e, ritengo, inutili e costosi) manifesti affissi in giro qua e là. Quella zampogna è un raro modello realizzato nel 1992 dall’indimenticato Maestro Gerardo Guatieri su commissione dello studioso isernino Mauro Gioielli, dal 2000 è di proprietà del Circolo della Zampogna ed è esposta nella Mostra Permanente di Cornamuse Italiane e Straniere allestita dal Circolo stesso sin dal dicembre 1991. La foto da voi utilizzata, scontornata (anche male) e un po’ taroccata (si sa che i computer fanno miracoli oggigiorno!), venne fatta eseguire dal Circolo per il Catalogo della Mostra, edito nel 2001, sul quale è pubblicata a pag. 25. Per la sua riproduzione da parte di terzi non abbiamo rilasciato alcuna autorizzazione né abbiamo ricevuto dal Comune di Scapoli o dalla Volturnia Advertising alcuna richiesta in tal senso. In verità, ne avevamo notato l’utilizzo, a mo’ di logo, già sulle pubblicazioni costituenti il “famoso” kit turistico realizzato per conto del Comune di Scapoli dalla Volturnia Edizioni nel 2006 ma, per carità di patria, come si suol dire, lasciammo correre, stendendo su questo non secondario aspetto, come su altri del kit, il classico velo pietoso. Ora, però, ci pare che si stia esagerando e, come Circolo, non siamo più disponibili a tollerare questa continua appropriazione alla quale, oltretutto, corrisponde una sistematica opera di oscuramento dell’Associazione e di cancellazione di circa 17 anni di ininterrotta attività innegabilmente proficua e meritoria. Senza star qui a citare o a rivangare cose e fatti a Lei ben noti, basta dare un’occhiata anche alle altre parti della brochure.

A proposito di questa brochure, non fu Lei, in sintonia con i suoi consiglieri comunali, a dire nel 2003 che, essendo il festival ampiamente conosciuto, non era necessario spendere soldi per manifesti e depliants oltre che per la direzione artistica che, peraltro, era stata sempre gratuita ? Cos’è che Le ha fatto cambiare idea, almeno su manifesti e opuscoletti ? Il fatto di avere soldi da spendere ? Ma non è stato Lei a lamentarsi, fino a poco più di un mese fa, che per la manifestazione non c’erano concrete risorse finanziarie? E’ arrivato Babbo Natale oppure c’entra in qualche modo la capacità di persuasione della Volturnia Edizioni/Advertising ?

Come alle domande precedenti, a Lei la risposta. E, quale che essa sia, sta di fatto che in questa brochure il Circolo della Zampogna è solo una mera -forse inevitabile- citazione tra le Info (e pure con la e-mail sbagliata) mentre è completamente ignorato -nella parte in cui si pretende di rifare la storia della manifestazione- al pari di altri soggetti (quali altre amministrazioni comunali e altre Pro-loco) che, per oltre un ventennio hanno mantenuta in vita la manifestazione stessa e l’hanno fatta crescere.

Infatti, a rileggere il raccontino sulle origini del festival, un lungo buco nero inghiotte gli anni ’80, ’90 e i primissimi del secolo in corso, durante i quali, per opera non si sa di chi, “si continuò a costruire il futuro della manifestazione, che da un giorno si allungò a tre, raccogliendo consensi sempre maggiori da parte di cultori della zampogna, da una parte, e di un pubblico di anno in anno crescente di amanti della buona musica popolare e delle sue danze.” Ad essere ipercritici, alla conclusione della frase manca un necessario “dall’altra”; ma queste sono inezie. Ciò che invece conta è che ancora una volta si è voluto riscrivere una storia cancellando ogni traccia dei suoi protagonisti; cosa ancora più disdicevole e censurabile se fatta nell’esercizio di una funzione pubblica e con soldi pubblici.

Vede, caro Sindaco: il Suo ex collega Sparacino e il Circolo della Zampogna potranno anche non esserLe simpatici, il che rientra nel Suo pieno diritto, ma ciò non costituisce scusante né Le da titolo per sottacere ed occultare, visto che si è imbarcato -non richiesto- in una ricostruzione storica, che dopo Pasquale Vecchione la Mostra Mercato fu mantenuta in vita proprio dalle amministrazioni comunali guidate dal Sindaco Renato Saracino; cosa che Lei sa benissimo per aver fatto parte di quelle amministrazioni, anche se, probabilmente, all’epoca la zampogna non era tra i Suoi interessi. Il Festival Internazionale della Zampogna, invece, cominciò ad essere ideato, strutturato e portato alla sua attuale valenza e notorietà dal Circolo della Zampogna con il supporto delle Pro-loco succedutesi nel corso degli anni ’90 (e fino al primo biennio degli anni 2000), con qualificate direzioni artistiche, in un dialogo con l’amministrazine Sparacino a volte anche aspro ma sempre costruttivo e finalizzato al bene comune.

Comprendo che nella paginetta di un depliant si deve essere necessariamente sintetici ma, se si voleva ricostruire un percorso, bastava eliminare qualche frase superflua e concentrarsi di più sui fatti oppure si poteva ridurre la già breve storia di Scapoli (francamente fuori tema in una brochure dedicata ad un festival musicale) nella quale, con una disinvoltura che ci lascia a dir poco perplessi, si salta dal “finire del X secolo” alle vicende dell’ultimo conflitto mondiale ! Ma, evidentemente, lo scopo non tanto recondito era quello di non menzionare coloro che, dopo Pasquale Vecchione, ne hanno realizzato il sogno anche oltre ogni iniziale aspettativa.

La Storia o le storie, caro Sindaco, possiamo anche adattarle alle nostre convenienze, ma non si può cambiare ciò che è stato, solo perché non ci piace o non ci fa comodo. Ci spieghi, dunque, il perché di questo accanimento nei confronti di un’Associazione Culturale che, essendosi data la missione di recuperare, valorizzare e tramandare alle generazioni successive il patrimonio artigianale e musicale legato alla zampogna, non ha fatto altro che adempiere alle finalità che si era date, per di più ottenendo risultati tali dei quali Lei, come sintesi della intera comunità, avrebbe potuto tranquillamente avvalersi e fregiarsi senza alcuna necessità di appropriazioni, spoliazioni e cancellazioni. E non mi riferisco solo al festival, anche se non sto qui ad entrare nel merito di altre “spiacevolezze” quali, ad esempio, l’appropriazione della “Raviolata” e le vicende legate al museo della zampogna.

 

Un appunto e una domanda anche sul titolo della manifestazione.

L’avete definita “XXXI Festival Internazionale & Mostra mercato della zampogna”;

è una svista o anche in questo caso avete voluto sovvertire l’ordine delle cose? Da quello che voi stessi raccontate nella brochure, la manifestazione a cui si riferisce la numerazione “nasce e si alimenta nel suo divenire” come Mostra Mercato; il Festival Internazionale, invece, nasce molti anni dopo, di fatto e nella sostanza con la Settimana Europea della Zampogna organizzata da Circolo nel 1991. Poi, in occasione della XX edizione della Mostra Mercato, nel 1996, utilizzammo per la prima volta la denominazione “Festival Internazionale della Zampogna”, mentre, negli anni successivi, unificando le due componenti dell’evento, quella artigianale e quella musicale, coniammo il titolo “Mostra Mercato e Festival Internazionale della Zampogna” mantenuto fino alla edizione del 2006. Perché ora questo cambiamento di nome?

E’ vero che in matematica cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. Qui, però, siamo in tutt’altro campo; e l’ordine dei fattori cambia e falsa la natura di un evento che il Circolo aveva solo potenziato, ampliato e migliorato nel pieno e rigoroso rispetto di una storia e di un percorso che altri avevano iniziato e che noi non ci siamo mai sognati di disconoscere o di fagocitare. Al contrario, ne abbiamo esaltato radicamento e specificità culturale e musicale, senza mai indulgere a facili e retoriche semplificazioni che oggi mi sembra stiano inevitabilmente trasformando un evento unico nel panorama della musica popolare legata agli aerofoni a sacco in una rassegna consumisticamente e genericamente folk, deprivata anche di quel respiro effettivamente internazionale che ne ha finora giustificato il titolo.

Ma questo discorso mi porta nel merito del programma che non è oggetto della presente lettera, mentre sono altre le domande e le considerazioni per le quali si attende risposta.

 

Scapoli, 23 luglio 2007

Dr.ssa Antonietta Caccia, Presidente dell’Associazione Culturale “Circolo della Zampogna” di Scapoli

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